Capire il diabete e come il cibo influisce sulla glicemia svolge un ruolo importante nella gestione del diabete. Non ci sono diete particolari da seguire quando si ha il diabete, anche se i vari alimenti influiscono in maniera diversa sulla glicemia. Equilibrare la propria alimentazione con un’adeguata pianificazione, capire l’apporto di carboidrati e controllare regolarmente la propria glicemia sono aspetti importanti della gestione del diabete.
ll conteggio dei carboidrati è un metodo per la gestione dei pasti. Una volta che se ne conosce bene il funzionamento, si riesce a valutare con buona approssimazione il fabbisogno di insulina e si è molto più liberi nel scegliere che cosa mangiare.

Quando mi è stato diagnosticato il diabete, il mio livello di HbA1c era dell'11%. Ho iniziato con la terapia multiniettiva ma non calcolavo i carboidrati, e quindi dovevo mangiare la stessa quantità di carboidrati e di verdure ogni giorno, cosa piuttosto noiosa. Quando ho iniziato il conteggio dei carboidrati, la mia vita di tutti i giorni è migliorata. Poi, quando sono passata alla terapia con microinfusore insulinico, ho subito capito che il controllo glicemico era migliore rispetto a quando ero in terapia multiniettiva. Dopo 3 mesi i livelli di HbA1c erano scesi da 8% a 5,6%! Ora mangio normalmente come chiunque altro e quando vado al ristorante ordino quello che voglio Quando arriva il piatto mi basta avviare il bolo necessario senza dovermi fare un'iniezione. Con il microinfusore controllo decisamente meglio il mio diabete!
- FABIENNE

Tutti gli alimenti rientrano in una delle tre grandi categorie di nutrienti: proteine, grassi o carboidrati. Delle tre, quella che più influisce sui livelli di glucosio (zucchero) nel sangue sono i carboidrati. Una volta digeriti, i carboidrati si trasformano in glucosio. Il glucosio entra nel circolo sanguigno provocando l'aumento della glicemia, solitamente 15 minuti dopo il pasto, a seconda del tipo di alimento. A questo punto, per consentire allo zucchero sotto forma di glucosio di passare dal circolo sanguigno alle cellule e fornire energia è necessaria l'insulina.
Saper calcolare la quantità di carboidrati negli alimenti consente di valutare molto più facilmente quanta insulina serve. Questa tecnica è nota con il nome di conta dei carboidrati.
Quali cibi contengono carboidrati?
- Amidi: Pane, cereali, cracker, riso, pasta e derivati dei cereali
- Verdure amidacee: Patate, piselli, fagioli e mais
- Frutta e succhi di frutta
- Latte e yogurt
- Dolci: Miele, zucchero semolato, sciroppo, gelatine, caramelle, bevande energetiche, biscotti, torte, pasticcini, gelato e budini
Esistono due metodi di conta dei carboidrati:
- Sistema degli scambi dei carboidrati
Questo sistema consiste nel conteggiare porzioni di alimenti che contengono 10 grammi di carboidrati. Ogni porzione da 10 grammi equivale a uno scambio o scelta di carboidrato. - Conteggio dei grammi di carboidrati
Consiste nel calcolare l’esatto numero di grammi di carboidrati contenuti nel pasto. Tabelle nutrizionali, etichette sugli alimenti e libri sull’equilibrio dietetico sono utili strumenti per fare il conteggio dei grammi di carboidrati
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Una fetta di pane e' molto diversa in italia rispetto agli stati uniti o al nepal. Grazie al mio sistema integrato, posso gestire piu' facilmente i boli del pasto.
- DELPHINE
UNA PERSONA CON DIABETE PUO' BERE ALCOLICI?
Dopo mangiato, il cibo viene trasformato in glucosio che dà all’organismo l’energia di cui ha bisogno per funzionare. ll nostro organismo ha anche bisogno di insulina normalmente prodotta dal pancreas, per poter trasferire il glucosio dal sangue alle cellule.
Se il pancreas non produce insulina, il glucosio si ferma nel sangue, privando le cellule dell'energia di cui hanno bisogno. Sono gli alti livelli di glucosio nel sangue a provocare manifestazioni fisiche ed i sintomi più acuti del diabete. Nella gestione del diabete, è importante prendere in considerazione numerosi fattori, tra i quali l'automonitoraggio della glicemia, la quantità di carboidrati assunti, le attività fisiche e il proprio fabbisogno di insulina, per garantire un corretto controllo glicemico e ridurre i rischi di complicanze.
L’alcol può alterare i livelli glicemici nel sangue o aumentare il rischio di ipoglicemie. È fondamentale capire la quantità di carboidrati contenuta in ogni singola bevanda in quanto varia in base al tipo di alcol o di miscela. È importante controllare la glicemia prima, durante e dopo l’assunzione di alcol.
Ipoglicemia (“ipo”): si parla di ipoglicemia quando i livelli di glucosio nel sangue sono troppo bassi, di norma inferiori a 60 mg/dL, ma il valore può variare da persona a persona. L'ipoglicemia può essere lieve, nel qual caso se ne avvertono i sintomi e si può rimediare mangiando o bevendo qualcosa contenente carboidrati. Le ipoglicemie severe richiedono invece l'aiuto di un'altra persona e talvolta il ricovero ospedaliero.
Raggiungere livelli ideali di emoglobina glicata riducendo al minimo i rischi di ipoglicemia può essere arduo. Se tuttavia si impara a riconoscere i bisogni dell’organismo e a tenere la glicemia entro i livelli prescritti, è possibile gestire il proprio diabete in modo efficace.
HbA1c: parametro importante per valutare l'efficacia della gestione del diabete che si basa sulla quantificazione del glucosio che si è legato a ciascun globulo rosso nell'arco dei 2 -3 mesi precedenti.
Time in range (TIR): un parametro ancor più facile da tenere sotto controllo, grazie all'utilizzo delle nuove tecnologie e in particolare ai sensori, è il time in range (TIR), ovvero la percentuale di tempo trascorsa nell'intervallo di euglicemia compreso tra 70 e 180 mg/DL.
Quindi, avendo il diabete, come posso fare per gestire bene la mia glicemia pur mangiando più o meno quello che voglio?
Diabete, alimentazione e microinfusori di insulina
L'alimentazione ha un ruolo centrale nella gestione del diabete e nel tenere la glicemia sotto controllo. Con la terapia multiniettiva può essere difficile gestire un pasto in ritardo o saltato, oppure un cambio di alimentazione. Il microinfusore di insulina può semplificare la gestione dell'alimentazione rendendo più flessibili orari dei pasti e tipologia di alimenti.
Il microinfusore è un piccolo dispositivo, pressapoco delle dimensioni di un telefono cellulare, che può essere facilmente fissato alla cintura, messo in tasca o persino agganciato al reggiseno.
La tecnologia può aiutare la persona con diabete e chi lo assiste a ottenere un'erogazione basale di insulina in maniera molto più simile a quanto farebbe un pancreas sano attraverso la somministrazione di piccole quantità di insulina ad azione rapida sia durante il giorno sia durante la notte. Può inoltre contribuire a gestire in maniera più efficace la modulazione della dose di insulina, specialmente dopo i pasti e durante la notte, favorendo un migliore controllo glicemico.
Numerose sono le testimonianze di persone con diabete di Tipo 1 di varie età che sono passate dalla terapia multiniettiva all'adozione di sistemi tecnologici con algoritmi intelligenti che riferiscono un miglioramento della qualità di vita e una maggiore soddisfazione nei confronti del trattamento.
Quando ho iniziato la terapia multiniettiva, dovevo farmi 2 iniezioni d’insulina lenta ad orari fissi e quindi dovevo svegliarmi presto anche nel fine settimana. Per i pasti, non facevo il conteggio dei carboidrati e quindi dovevo mangiare ogni giorno la stessa quantità di cibi e verdure. Era veramente una noia. Francamente, ora che faccio il conteggio dei carboidrati e che uso l'algoritmo di calcolo del bolo prandiale presente nel mio microinfusore non riesco neanche più a immaginare come     facevo prima!
- FABIENNE
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