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Molte persone continuano a vivere una vita sana e attiva anche con il diabete. Che si tratti di uscire con gli amici, di mangiare qualcosa al volo o godersi un bicchiere ogni tanto, è importante per la gestione del diabete essere preparati e proattivi.
Per quanto riguarda l’alcol, è importante riconoscere gli effetti che può avere sulla glicemia per meglio capire quanta insulina e carboidrati servono all’organismo quando si beve.
"Alcune bevande alcoliche contengono molto zucchero e rendono davvero difficile un buon controllo glicemico. Con la terapia multiniettiva, dovevo farmi un'iniezione in più oppure rinunciare a bere con gli amici. Gli effetti collaterali dell’alcol possono inoltre nascondere i sintomi di un evento ipoglicemico. Grazie al microinfusore ora posso bere qualche bicchiere in compagnia dei miei amici tenendo sotto controllo la glicemia." - AUDE

UNA PERSONA CON DIABETE PUO' BERE ALCOLICI?
Dopo mangiato, il cibo viene trasformato in glucosio che dà all’organismo l’energia di cui ha bisogno per funzionare. ll nostro organismo ha anche bisogno di insulina normalmente prodotta dal pancreas, per poter trasferire il glucosio dal sangue alle cellule.
Se il pancreas non produce insulina, il glucosio si ferma nel sangue, privando le cellule dell'energia di cui hanno bisogno. Sono gli alti livelli di glucosio nel sangue a provocare manifestazioni fisiche ed i sintomi più acuti del diabete. Nella gestione del diabete, è importante prendere in considerazione numerosi fattori, tra i quali l'automonitoraggio della glicemia, la quantità di carboidrati assunti, le attività fisiche e il proprio fabbisogno di insulina, per garantire un corretto controllo glicemico e ridurre i rischi di complicanze.
L’alcol può alterare i livelli glicemici nel sangue o aumentare il rischio di ipoglicemie. È fondamentale capire la quantità di carboidrati contenuta in ogni singola bevanda in quanto varia in base al tipo di alcol o di miscela. È importante controllare la glicemia prima, durante e dopo l’assunzione di alcol.
Ipoglicemia (“ipo”): si parla di ipoglicemia quando i livelli di glucosio nel sangue sono troppo bassi, di norma inferiori a 60 mg/dL, ma il valore può variare da persona a persona. L'ipoglicemia può essere lieve, nel qual caso se ne avvertono i sintomi e si può rimediare mangiando o bevendo qualcosa contenente carboidrati. Le ipoglicemie severe richiedono invece l'aiuto di un'altra persona e talvolta il ricovero ospedaliero.
Raggiungere livelli ideali di emoglobina glicata riducendo al minimo i rischi di ipoglicemia può essere arduo. Se tuttavia si impara a riconoscere i bisogni dell’organismo e a tenere la glicemia entro i livelli prescritti, è possibile gestire il proprio diabete in modo efficace.
HbA1c: parametro importante per valutare l'efficacia della gestione del diabete che si basa sulla quantificazione del glucosio che si è legato a ciascun globulo rosso nell'arco dei 2 -3 mesi precedenti.
Time in range (TIR): un parametro ancor più facile da tenere sotto controllo, grazie all'utilizzo delle nuove tecnologie e in particolare ai sensori, è il time in range (TIR), ovvero la percentuale di tempo trascorsa nell'intervallo di euglicemia compreso tra 70 e 180 mg/DL.
Quindi, avendo il diabete di Tipo 1, come posso fare per gestire bene i miei livelli glicemici pur concedendomi qualche bicchiere ogni tanto?
Diabete, alcol e microinfusori di insulina
Per riuscire a ottenere un miglior controllo glicemico, molte persone con diabete di Tipo 1 hanno scelto di usare il microinfusore di insulina.
Il microinfusore è un piccolo dispositivo, pressapoco delle dimensioni di un telefono cellulare, che può essere facilmente fissato alla cintura, messo in tasca o persino agganciato al reggiseno.
Un microinfusore può aiutare il paziente e chi lo assiste a ottenere un'erogazione basale di insulina in maniera molto simile a quanto farebbe un pancreas sano attraverso la somministrazione di piccole quantità di insulina ad azione rapida sia durante il giorno sia durante la notte.. Può inoltre aiutare a gestire in maniera più efficace la modulazione della dose di insulina, in particolare dopo i pasti e durante la notte, favorendo un migliore controllo glicemico.
Grazie alla terapia con microinfusore, aziché le iniezioni frequenti, servirà soltanto sostituire periodicamente il set di infusione. Gli studi clinici* confermano che persone con diabete di Tipo 1 di varie età che sono passati dalla terapia multiniettiva al microinfusore di insulina mostrano un miglioramento della qualità di vita e una maggiore soddisfazione nei confronti al trattamento.
"Senza il microinfusore, preferivo non bere piuttosto che farmi un’iniezione in più la sera. Ora invece con il microinfusore non c’è niente che veramente non possa fare."
-AUDE
*I riferimenti bibliografici sono conservati in archivio e disponibili su richiesta; contattare il rappresentante Medtronic di zona per richiederne una copia.